La Piéce
La vicenda è ambientata in uno di quei conventi cattolici irlandesi detti “delle Maddalene” dove venivano internate, le ragazze appartenenti a famiglie di rigida professione religiosa che erano state oggetto di scandalo. Entrando in convento le ragazze perdevano qualunque tipo di diritto ed autonomia ed erano costrette a subire gli abusi delle monache custodi. Agli episodi tratti da testimonianze autentiche di alcune vittime di questi conventi, la piéce intreccia la storia della scrittrice Christa Winsloe trasposta nel romanzo autobiografico “Madchen in Uniform”.
La Trama
Magdalene, un’adolescente della lavanderia di Galway, s’innamora di una giovane suora, la sola che dimostri qualche attenzione per le ragazze recluse. L’allestimento di uno spettacolo aperto al pubblico, nel quale le recluse utilizzano le parole della Bibbia per confessare le proprie colpe e il proprio dolore, crea l’occasione perché sentimenti, rapporti di forza, recrudescenze e perversioni trovino nuovo spazio e nuovi modi per manifestarsi.
Note di produzione
Nato in forma di “studio” nel 2009 con il sostegno del Servizio LGBT del Comune di Torino e dall’Assessorato alle Pari Opportunità e ripreso nel 2012 per il festival “il Garofano Verde” di Roma, lo spettacolo sarà rimesso in scena in occasione dei dieci anni dal suo primo allestimento. L’argomento della pièce mantiene tutt’oggi il suo grado di attualità in quanto le vicende denunciate nello spettacolo, divenute oggetto di inchiesta del Comitato contro le Torture dell’ONU, sono tuttora indagate. Ma l’aspetto più attuale dello spettacolo consiste nella denuncia dell’utilizzo dei principi religiosi come strumento di discriminazione morale, d’imposizione di costume e di esercizio del potere. (Vedi: http://www.magdalenelaundries.com/index.htm )
Note di regia
Lo spettacolo mescola le tecniche del teatro tradizionale d’attore a tecniche del teatro di performance. Le esercitazioni e i training che hanno preceduto la realizzazione della messinscena - confluiti in molti casi nelle soluzioni di regia dello spettacolo - hanno fornito alle attrici uno strumento particolarmente efficace per confrontarsi con il tema della vessazione, dell’abuso e dell’omosessualità femminile, permettendo un forte approccio empatico alle situazioni rappresentate.
Testimonianze, C. Winsloe Maedchen in Uniform, Antico Testamento, S. Teresa d'Avila Il Castello del Cuore
Arvo Part, Claudio Ottavi Fabbrianesi
Federica Valenti, Patrizia Scianca, Arianna Lodato, Erica Laiolo, Elisa Caponi, Cristina Leone, Alessia Tucci.
Claudio Ottavi Fabbrianesi
Agostino Porchietto
Valerio Fontanella
Stefano Turino
Mattia Tedone
Magdalene
fonti
testimonianze
C. Winsloe, MAEDCHEN IN UNIFORM antico testamento
S. TERESA D'AVILA, il castello del cuore
musiche
arvo part
claudio ottavi fabbrianesi
testo e regia
claudio ottavi fabbrianesi
attori
federica valenti
patrizia scianca
arianna lodato
cristina leone
alessia tucci
elisa caponi
erica laiolo
costumi
agostino porchietto
disegno luci
stefano turino
scene
valerio fontanella
La Piéce
La vicenda è ambientata in uno di quei conventi cattolici irlandesi detti “delle Maddalene” dove venivano internate, le ragazze appartenenti a famiglie di rigida professione religiosa che erano state oggetto di scandalo. Entrando in convento le ragazze perdevano qualunque tipo di diritto ed autonomia ed erano costrette a subire gli abusi delle monache custodi. Agli episodi tratti da testimonianze autentiche di alcune vittime di questi conventi, la piéce intreccia la storia della scrittrice Christa Winsloe trasposta nel romanzo autobiografico “Madchen in Uniform”.
La trama
Magdalene, un’adolescente della lavanderia di Galway, s’innamora di una giovane suora, la sola che dimostri qualche attenzione per le ragazze recluse. L’allestimento di uno spettacolo aperto al pubblico, nel quale le recluse utilizzano le parole della Bibbia per confessare le proprie colpe e il proprio dolore, crea l’occasione perché sentimenti, rapporti di forza, recrudescenze e perversioni trovino nuovo spazio e nuovi modi per manifestarsi.
Note di produzione
Nato in forma di “studio” nel 2009 con il sostegno del Servizio LGBT del Comune di Torino e dall’Assessorato alle Pari Opportunità e ripreso nel 2012 per il festival “il Garofano Verde” di Roma, lo spettacolo sarà rimesso in scena in occasione dei dieci anni dal suo primo allestimento. L’argomento della pièce mantiene tutt’oggi il suo grado di attualità in quanto le vicende denunciate nello spettacolo, divenute oggetto di inchiesta del Comitato contro le Torture dell’ONU, sono tuttora indagate. Ma l’aspetto più attuale dello spettacolo consiste nella denuncia dell’utilizzo dei principi religiosi come strumento di discriminazione morale, d’imposizione di costume e di esercizio del potere. (Vedi: http://www.magdalenelaundries.com/index.htm )
Note di regia
Lo spettacolo mescola le tecniche del teatro tradizionale d’attore a tecniche del teatro di performance. Le esercitazioni e i training che hanno preceduto la realizzazione della messinscena – confluiti in molti casi nelle soluzioni di regia dello spettacolo – hanno fornito alle attrici uno strumento particolarmente efficace per confrontarsi con il tema della vessazione, dell’abuso e dell’omosessualità femminile, permettendo un forte approccio empatico alle situazioni rappresentate.